“Ponte: vela, due quarte al
mascone di dritta”.
La segnalazione arrivò
all’ufficiale di guardia con la stessa velocità con cui era scesa dalla vedetta
sulla coffa dell’albero di maestra.
L’ufficiale di guardia guardò
nella direzione indicata senza vedere niente: la nave era oltre l’orizzonte e
non si poteva scorgere stando a pochi metri sul livello del mare.
“Avvertite il Comandante”. Fu il
comando per l’aiuto nocchiero che stava dietro di lui, poi rivolto al
timoniere, che lo guardava; disse: “Mantenere la rotta”.
“Che abbiamo, Signor Pulling?” Fu
il commento del Comandante, improvvisamente materializzatosi dal nulla, al
fianco del Terzo Ufficiale. Il Signor Pulling era alla sua prima crociera sulla
fregata Surprise e non si era ancora abituato alla straordinaria capacità del
Comandante di essere sempre dove serviva quando serviva.
“Jhonson, dalla coffa ha
avvistato una vela due quarte al mascone di dritta”, replicò immediatamente,
con l’intima convinzione che, per qualche soprannaturale motivo, lo sapesse
già.
“Nostra o loro?” Domandò il
Capitano Holland, più rivolto a se stesso che al Signor Pulling.
“L’Ammiragliato non ci ha
segnalato la presenza di navi nemiche in questa zona, ma oramai abbiamo notizie
vecchie di tre mesi”, pensò fra se, poi rivolto al Signor Pulling disse: stessa
rotta e vediamo con chi abbiamo a che fare”. Il dubbio del Comandante Holland
fu sciolto qualche ora più tardi, quando, ridotte le distanze, fu possibile
svelare l’identità della nave che avanzava verso di loro.
“Francese, grossa, maledettamente
grossa, due ponti, almeno quaranta cannoni da 18 libbre”. Holland finì la frase
nell’istante in cui riuscì a scorgere, attraverso il cannocchiale, che anche
gli scopamare dei francesi andavano a riva.
“Va bene, vediamo chi è più
veloce” Pensò fra se, poi rivolto al Secondo disse: “Signor Chase, i nostri 24
cannoni possono opporre ben poca resistenza, ci conviene allontanarci in
fretta. Battere posto di combattimento, invertire la rotta e mettiamoci in
forza di vele anche noi”. Il Signor Chase guardò negli occhi il Comandante e vi
lesse i suoi stessi timori, ma, evitando di lasciar trasparire la minima
emozione, si rivolse al Nostromo: “Signor Floyd: gabbieri a riva, invertiamo la
rotta e armare le aste dei coltellacci; timoniere: rotta ovest”.
“Cinque ore, al massimo sei, e
sono sopravvento, ma venderemo cara la pelle”, pensò tra se Holland, mentre
rivolgendosi al Secondo disse: “Signor Chase prepariamoci: cannonieri ai pezzi,
e prepariamo le armi”. Terminò la frase nell’istante in cui e il rumore delle
vele che sbattevano li costrinse ad alzare gli occhi, verso le vele che si
erano improvvisamente sgonfiate. “È caduto il vento, non ci muoviamo più”.
Disse il Secondo, improvvisamente sgomento, guardando il Comandante.
“Animo
Signor Chase il vento cadrà anche per loro e se riusciamo ad arrivare al tramonto senza farci prendere possiamo ancora avere gioco”. “Cannonieri in
coperta, scialuppe a mare e passare le cime di traino”.
Non era passato molto
tempo che le due scialuppe erano in mare con gli Aspiranti, al timone, che incitavano
gli uomini a trascinare le oltre cinquecento tonnellate della Surprise verso
ovest.
“Non mollate, remate più forte,
volete vedere i vostri figli mangiare le rane, volete la ghigliottina a
Piccadilly, avanti che ce la facciamo”. Gli uomini piegavano la schiena su i
remi grugnendo per lo sforzo, ma nessuno di loro avrebbe mai mollato e, con lentezza esasperante, la Surprise prese finalmente a muoversi verso ovest.
“Non ne posso più: il sole ci
cuoce e non c’è un alito di vento”. Chiudi il libro abbandonando la Surprise al
suo destino, guardi la superficie del mare vetrificata dall’assenza di vento e
poi guardi l’orologio: sono le dieci.
“Torniamo in porto e ci prendiamo
un tè gelato al bar”. Mentre lo dici giri la chiave della messa in moto e
improvvisamente, i centoventi cavalli a poppa borbottano sommessamente.
Socchiudi gli occhi a causa del
riverbero della superficie immobile del mare e non riesci a trattenere un
sorriso: “Il tempo che passa, qualche volta, rende le cose più semplici….”.
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