29 febbraio 2012

Navi





"Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito."

[Antoine de Saint Exupery, Detti]







15 febbraio 2012

Il ragazzo e il marinaio


Il ragazzo vide il vecchio, per la prima volta, una mattina all’inizio dell’estate, mentre camminava lungo la strada che costeggiava la scogliera; si fermò incuriosito ad osservare la sua innaturale immobilità. Era seduto su uno scoglio e osservava il mare con tale intensità da immaginare che fosse in attesa di qualcosa, i suoi capelli bianchi mossi dal vento si agitavano allo stesso ritmo delle onde spumeggianti.
Il ragazzo, il cui padre era scomparso in mare qualche anno prima, era conosciuto da tutti in paese e così non ebbe difficoltà a conoscere la storia del vecchio seduto sullo scoglio.




Nessuno sapeva molto di lui ma tutti si ricordavano che era stato un marinaio e che aveva trascorso tutta la vita in mare; adesso, diventato troppo vecchio per navigare, viveva di nostalgia passando le sue giornate ad osservarlo da uno scoglio. Tutti gli abitanti del paese non riuscivano a ricordare quando il vecchio aveva smesso di navigare per vivere di ricordi, era semplicemente passato troppo tempo e, in fondo, a nessuno importava veramente. “Non è cattivo” dicevano “Ma è sicuramente strano. Non parla mai con nessuno e sta tutto il giorno seduto da solo ad osservare il mare. Meglio stargli alla larga” concludevano, regalandogli un prezioso consiglio.
Il ragazzo era troppo curioso per ascoltare il consiglio e prese a sedersi non molto distante dal vecchio, imitandolo nella contemplazione della distesa azzurra.



  
– Perché vieni sempre a trovarmi? – Gli chiese un giorno il vecchio, incuriosito a sua volta dalla presenza del ragazzo.
Il ragazzo si allontanò velocemente, sorpreso dalla reazione del vecchio; la sua voce l'aveva spaventato. Ormai si era abituato a considerarlo come una componente dell’immenso paesaggio marino. Le onde, gli scogli, il vecchio marinaio: che non aveva bisogno di parlare per comunicare la propria esistenza.
Quasi subito si pentì di quel gesto; il vecchio avrebbe potuto offendersi e non gradire più la sua presenza. Così tornò sui propri passi e gli rispose, istintivamente: – Perché voglio imparare ad amare il mare... è difficile amare chi ti ha portato via il padre –.
– Perché pensi che io ami il mare? – rispose il vecchio.
– Gli hai donato i migliori anni della tua vita e ancora adesso non puoi staccarti da lui –.
Chi fosse passato nei giorni seguenti, lungo quel tratto di scogliera, avrebbe visto una scena davvero strana: un vecchio e un ragazzo seduti vicino a osservare il mare, entrambi immobili in un silenzio innaturale sopra a uno scoglio.
Un giorno nessuno vide più il vecchio: non era seduto al solito posto e anche la sua vecchia casa era deserta.
– Dov’è finito il vecchio? – chiesero al ragazzo, gli abitanti del villaggio.
– Perché volete saperlo? – replicò il ragazzo.
– Non vogliamo che qualcuno ci accusi di esserci disinteressati della sua scomparsa –.
– E' tornato a viaggiare per mare –.
– Ma cosa stai dicendo? Era troppo vecchio per poterlo fare –.




– Mi ha raccontato che tutto è cominciato, un giorno, quando un granchio è uscito dall’acqua, lo ha osservato a lungo e gli ha parlato: “Tu hai solcato tutti i mari della terra e non c’è onda che tu non conosca. Adesso la tua vita volge al termine e quando questo accadrà, nessuno sulla terra, conserverà il tuo ricordo. Al contrario noi abbiamo grande rispetto di quello che hai fatto e abbiamo deciso di eleggerti re dei granchi. Vivrai per sempre con noi e il tuo regno si estenderà dagli scogli alla spiaggia”. Il vecchio guardò il granchio sorridendo e rifiutò l’offerta.




Passò qualche giorno e si presentò dal vecchio una stella marina che gli disse: “Tu sei il vecchio marinaio che ha passato tutta la sua vita sul mare, sei quello che ha rifiutato di diventare il re dei granchi. Ti capisco la tua vita merita un più alto compenso. Io e le mie sorelle ti offriamo di diventare il re delle stelle marine: il tuo regno sarà il fondo sabbioso del mare nell’immobilità di una calma senza fine”. Anche questa volta il vecchio sorrise e scuotendo la testa declinò l’offerta.
Solo allora il mare fece sentire la sua voce e le onde presero a dirgli: “Vieni con noi, vecchio, tu hai comandato vascelli, hai nuotato tra i flutti, pescato il possente tonno e il veloce pesce spada, hai lottato contro le tempeste che ti abbiamo mandato: non c’è cosa che tu non abbia fatto impegnando al massimo le tue forze, la tua intelligenza e il tuo cuore. Hai dato tutto al mare e adesso il mare vuole ricompensarti. Ti porteremo dove nessun uomo è mai stato e ti racconteremo tutte le nostre storie”.
– Al termine di questo racconto il suo volto rugoso si è disteso per la prima volta in un sorriso e senza voltarsi se ne è andato; da quel giorno non l’ho più rivisto –.
– La compagnia del vecchio ti ha davvero fatto male, che storie ci vieni a raccontare, nemmeno nella peggiore taverna del porto se ne sentono di così grosse –.
Se ne andarono, quindi, immaginando che il vecchio fosse caduto in mare e che la fantasia del ragazzo avesse fatto il resto.



Quando il ragazzo fu solo ebbe la conferma di quello che gli aveva detto il vecchio: “Non dire niente, perché nessuno ti crederà”. Al ragazzo però non importava di non essere stato creduto, si mise a sedere sullo scoglio del vecchio marinaio e, con un sorriso di felicità, ascoltò la sua voce nel mare.