16 novembre 2011

Lighea




Quella notte ci sarebbe stato il plenilunio. Erano ventotto giorni che Lighea aspettava.
Lighea era la guardiana del faro. Costretta a una vita da eremita passata all’interno della torre con il solo scopo di custodire e preservare il bene più prezioso del piccolo paese di pescatori.
Una vita intera passata in solitudine, giorno dopo giorno nell’attesa del sopraggiungere delle tenebre per accendere la lanterna, era un compito di grande responsabilità che richiedeva una dedizione assoluta. I pescatori del villaggio che uscivano di notte sfidando il mare e le tenebre avevano un'unica certezza la luce del faro gli avrebbe guidata al ritorno, e così quando le tenebre gli avvolgevano in una morsa di terrore volgevano lo sguardo verso terra e la luce del faro di Lighea scaldava loro il cuore e li rassicurava.
Una leggenda più vecchia del faro, più vecchia perfino del paese stesso, diceva che la guardiana del faro non doveva guardare il mare per non subirne il potere incantatore, potere che poteva addirittura trasformare le fanciulle in sirene.
Lighea sapeva dell’importanza del suo compito e mai sarebbe venuta meno ai suoi doveri e tutto sommato la vita di solitudine non le pesava poi così tanto. C’era solo una cosa della quale aveva una tremenda nostalgia: il mare, così vicino eppure così straordinariamente lontano.

Ma le notti di luna piena erano il suo riscatto. Illuminato dalla luna l’immensa distesa del mare, vista dall’alto del ballatoio, appariva allora diversa: non più massa scura gravida di paure, ma distesa argentea che perdeva ogni traccia di malevolezza fino a diventare perfino rassicurante.

E ogni ventotto giorni il mare arrivava puntuale per parlare a Lighea, per sussurrarle le sue storie: storie di marinai coraggiosi, storie di viaggi avventurosi ai confini del modo, storie di amori struggenti e di odi furibondi, storie di un mondo separato dal suo da un diaframma sottile come un respiro.




Questa è la storia di Lighea, la guardiana del faro, la bambina che amava tanto il mare e che non lo avrebbe mai più guardato, la bambina che con il suo amore era però riuscita ad accarezzargli il cuore, diventando la sola a cui regalava le sue storie meravigliose.




6 commenti:

  1. Questo posto è molto bello sopratutto l'acqua cristallina, inoltre mi piace il faro "arrampicato" sulla roccia che domina su tutto il mare.

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  2. secondo me il mare è un luogo di riposo,rilassamento, bellezza, svago dove ogni persona può a sua volta fare quello che vuole rispettandolo in maniera positiva cioè non inquinandolo immergendoci dentro rifiuti o sostanze inquinanti che aloro volta tenderebbero a distruggere e a danneggiare tutte le specie viventi sia acquatiche che altre specie viventi che lo popolano.secondo me esso è anche un luogo molto bello perchè di mari belli con acque limpide ,pure,trasparenti non nè esistono in tutto il mondo.esso è anche bello per la presenza di monumenti ,opere che si trovano su di esso,fondate durante i periodi delle colonizzazioni da parte di popoli marittimi e navigatori e per anche per la presenza delle sue spiagge bianche trasparenti

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  3. mi piace molto questa foto perchè presenta un' acqua limpida e incontaminata.per fortuna che ci sono delle calette raggiungibili solo con i gommoni, così si evita la confusione dei turisti.

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    1. davanti all'immensità del mare ci sentiamo veramente piccoli perchè ci rendiamo conto che è una forza che non possiamo controllare ma che è anzi il mare ad avere il controllo su di noi e decidere la nostra sorte. la storia è molto toccante e le foto sono veramente stupende e suscitano delle emozioni inspiegabile che solo il mare sa suscitare.

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  4. bello e emozionante il mare regala sempre queste sensazioni uniche e imprevedibili bel posto veramente

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  5. La storia è veramente bella e si abbina perfettamente alle immagini postate. Un post davvero bello che merita molti elogi, come del resto il blog, davvero molto bello.

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